Prenderesti mai del veleno? No, il veleno è ProVita
Martedì 15 dicembre dalle ore 15 andiamo in via Garibaldi davanti a Palazzo Tursi a chiedere a gran voce che il Comune faccia rimuovere i manifesti menzogneri e fuorvianti di ProVita.
Lo chiedono le donne di Non Una Di Meno che hanno indetto il presidio. Lo stanno chiedendo tutte le donne che hanno memoria delle lotte e delle discussioni che negli anni ’70 hanno costituito la stagione delle grandi conquiste civili, dal divorzio ai consultori, dalla riforma dello statuto di famiglia alla legge 194 per l’autodeterminazione e per i diritti riproduttivi. E le altre che di queste leggi hanno potuto usufruire o che si sono sentite rassicurate potendovi ricorrere in caso di bisogno. E le giovani, che sono nate in questo clima di emancipazione e parità, che non pensano di voler mettere in discussione.

Lo chiedono gli uomini, che hanno beneficiato dei cambiamenti che la rivoluzione femminista ha apportato nelle relazioni intime e sociali.
Lo chiedono le persone LGBT+ perché questi diritti sono connessi al diritto alla libertà sessuale, alla libertà di essere ciò che si è e di amare chi si vuole amare. E perché le associazioni antiabortiste come ProVita sono le stesse che diffondono discorsi di odio omolesbotransfobico, che vorrebbero abolire le unioni civili e che propagandano altre “verità mendaci” sull’omosessualità come malattia curabile nonostante e contro le disposizioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come dell’Unione Europea.
Il vero veleno è ProVita, con i suoi legami torbidi con le destre estreme italiane e internazionali. Il vero veleno è l’obiezione di coscienza. Il vero veleno è la politica che difende la propaganda fondamentalista e intollerante.